Metamorfosi d'inverno: da "winter blues" a winter creativity.

Creare questo blog è la prima impronta su un sentiero che inizia anni fa e porterà, spero, ancora molto lontano.

Da qui però ho deciso di iniziare a scrivere nero su bianco questo mio "libro del cambiamento", e, questa, è la prima pagina di un libro che prende vita raccontando delle trasformazioni profonde e non di questo periodo.

metamorfosi

"La vita è un’affascinante, pericolosa, imprevedibile metamorfosi. Chiunque, se vuole, può essere ciò che vuole."

(Filippo Martinez).

Si sa, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Ma da dove ha inizio la metamorfosi? Dove finisce? Dicono che non sia importante capire ciò, ma piuttosto, restare nel presente e vivere intensamente ciò che si è, profondamente presenti a se stessi e al proprio vero scopo. Non sono completamente d'accordo con questo. Amo, adoro viaggiare nel tempo con me stessa, tra le vie della memoria e le onde dei livelli di coscienza.

Ma c'è un ma...

Sì. C'è un "ma" ed è un "ma" di sorpresa, che mi è apparso più chiaro solo da poco tempo, sebbene credo sia difficile, con l'occhio unilaterale del presente coglierne tutta l'infinita gamma di sfaccettature, essendo esso a mio dire un diamante a mille facce; "ma è necessario e sorprendente essere qui!", lo è davvero da quando ho finalmente accettato che sono qui nel presente che posso plasmare io, che sono padrona del mio tempo quando decido consapevolmente come lo voglio, dove lo voglio e perché. Da quando mi sono liberata dei pesi del dolore, dell'afflizione del passato, di modelli autolimitanti imposti, di scelte obbligate solo tacitamente accettate per paura o "dovere". Ed ecco che, allora, si è aperta, cigolando timidamente, una nuova piccola potricina della mia coscienza (e della visione). Una porticina che è appena uno spiraglio, ma dal quale s'intravede filtrare tanta luce e che sembra condurre su strade di ammaliante bellezza. Quelle di una vita libera e consapevole.

Nessuna cosa, nessun io, nessuna forma, nessuno motivo è al sicuro.Ogni cosa vive in una metamorfosi invisibile che non si ferma mai. È quasi banale dirlo, ma deve essere continuamente sottolineato: tutto è creazione, tutto è cambiamento, tutto è flusso, tutto è metamorfosi.

A questo punto ti chiederai di cosa cacchio parli sto blog, ebbene, con assoluta certezza e sincerità ti posso garantire che non lo so bene nemmeno io, tuttavia ti prometto che lo scopriremo e che sarò sempre me stessa, sincera, vera. Perché son tanti gli argomenti che vorrei toccare, in tanti modi vorrei arrivare a parlare di tutto con tutti, ma ci sarà tempo per capirlo. Per ora, vado con "il flow".

Da che sono partita ad aprile con questa idea fissa in testa, ormai da anni, di diventare "parte della ciurma, parte della nave" fino ad oggi, non sapevo bene come sarebbe stato il mio futuro prossimo. Ho intrapreso questa avventura perché volevo, e voglio, essere marinaio. La mia passione per il mare e la barca a vela è stata un'ossessione finché finalmente non mi son decisa a rivestirne un ruolo pratico, partendo dal basso, per mettermi alla prova. (vedi prossimi post) Ma un'estate in barca non ti rende lupo di mare, né tantomeno ti può dare garanzie per il futuro. Così mi si era propspettata un'intensa estate faticosa e un inverno con un grosso, enorme punto di domanda sulla testa. Dopo varie peripezie, sono finalmente risalita a galla del mio stesso abisso e da un inverno che sembrava voler suonare un malinconico e dubbioso "winter blues" si è trasformato in una stagione di riflessione, ripresa, nuova creatività.

Ispirazione

La cosa bella di un blog è proprio questa, mi permette una vasta scelta di usi e spazi per esprimermi e collaudare il mio modo di "arrivare".

L'ispirazione arriva, esplode come una scintilla, divampa come un incendio, fluisce come ruscello tra pietre di montagna e, senza sapere esattamente come abbia fatto, arriva alla sua foce nonostante tutto, portando ciò che doveva, lasciando nel cammino ciò che non serviva, riunendosi al mare, come era scritto.

Buona lettura!

J.